Nell’ambito della storia della deportazione particolare fu il fenomeno degli IMI, gli internati militari italiani, cioè i militari rastrellati e arrestati dai tedeschi nelle aree da essi controllate successivamente all’armistizio dell’8 settembre ’43, in territorio italiano, nella Francia sud-orientale, in Corsica, nei Balcani, in Grecia, nelle isole Jonie (Cefalonia e Corf.) ed Egee (Dodecaneso). A costoro fu chiesto di aderire alla neonata e fascista Repubblica Sociale di Salò e di continuare a combattere a fianco dei tedeschi, violando il giuramento di fedeltà fatto nei confronti del re: quelli che si rifiutarono vennero inviati al lavoro coatto in Germania e nei territori occupati.