Nato a Cernusco Lombardone il 24 giugno del 1922, Angelo Valagussa passa gli anni dell’infanzia nella campagna del Meratese, presso la Cascina Moscoro di proprietà della famiglia Ancarani. In età adolescenziale la famiglia Valagussa si trasferisce però a Milano in zona Affori, in quanto il padre trova lavoro presso il Monopolio di Stato per la manifattura di sali e tabacchi di Milano.
Dopo l’8 settembre Angelo si sottrae alla chiamata alle armi della R.S.I. e con il fratello Ferruccio decide di entrare nella Resistenza, in particolare Angelo è arruolato da un gruppo di giovani afforesi da poco rientrati in città dopo una breve esperienza ai Piani d’Erna in Valsassina, dove le prime bande ribelli erano state disperse dai rastrellamenti nazifascisti. Si unisce così ai Gap milanesi e diventa combattente della terza brigata GAP Rubini, distaccamento Rosselli.
Alla fine dell’anno però, proprio a causa della sua attività clandestina, Angelo si deve nascondere ed è costretto a rifugiarsi dai parenti a Moscoro. Con il fratello e altri quattro giovani partigiani si fermano nella cascina dello zio Tommaso per un mese e mezzo, rimanendo nascosti durante il giorno. Angelo però non vuole perdere i contatti con i compagni di Milano e più volte fa delle brevi puntate in città. Il 14 febbraio 1944, mentre va ad un appuntamento con il compagno Aldo Mirotti, responsabile politico del distaccamento, è arrestato e condotto a San Vittore: cella 124, VI raggio, matricola 1430. Da San Vittore è trasferito a Fossoli il 27 aprile. Nuovamente trasferito, questa volta a Bolzano, il 5 agosto è deportato a Mauthausen con il trasporto 73. Vi giunge il 7 agosto, immatricolato n. 82547. Da qui è trasferito a Gusen e poi di nuovo a Mauthausen, dove muore 14 marzo 1945, poche settimane prima della liberazione del campo.