Ermanno Fontanella nasce a Parma il 12 gennaio 1906, figlio di Ciro e Jole Tedeschi. A Milano vive con la moglie Elena Rustici ed esercita la professione di avvocato. Dopo l’8 settembre 1943 fugge da Milano e trova rifugio presso la famiglia Baghetti, industriali milanesi, nella villa a Oltre il Colle, un piccolo Comune in provincia di Bergamo. Viene trovato in seguito ad una soffiata, il 22 ottobre 1943. I soldati della Gestapo, con l’aiuto della milizia fascista del posto, lo catturano e lo picchiano, dopodiché lo portano a Milano e lo rinchiudono nel carcere di San Vittore.
Liliana Segre lo conobbe durante la prigionia a San Vittore con suo papà e racconta che Ermanno Fontanella disse loro che “fortunatamente” era cambiato il comandante tedesco poiché quello precedente era particolarmente crudele e sadico: aveva costretto lui ed altri prigionieri a leccare i pavimenti delle latrine del carcere. Da San Vittore viene trasferito a Fossoli sino allo smantellamento di quel campo. Il 2/8/1944 da Verona con il trasporto 72 è deportato ad Auschwitz, dove giunge il 6/8/1944. Insieme ad altri 84 uomini supera la prima selezione. Muore il 19 gennaio 1945 durante l’evacuazione del campo.