Giuseppe LENZI

Nato a Palaia (Pisa) il 23 dicembre 1880, arrestato a Milano, il 15 marzo 1944 per attività cospirativa antifascista.
Deportato a Fossoli il 27 aprile 1944 e quindi a Mauthausen il 4 agosto 1944.
Muore il 21 novembre 1944 nel campo di Gusen.
Pietra d’Inciampo in Via Spontini, 8.
Giuseppe Lenzi

Giuseppe Lenzi lavora all’Ufficio Studi della società Edison, dove entra nella Resistenza diventando il più stretto collaboratore di Ferruccio Parri. Grazie al suo incarico di responsabile della Biblioteca può, usando il proprio nome, fare entrare e uscire anche dall’estero, in pacchi apparentemente contenenti libri, materiale sovversivo come stampa, corrispondenza, propaganda clandestina e armi. Per questo non ha un nome di battaglia, ma tra i suoi compagni resistenti è conosciuto come “papà Lenzi”. 

Il 15 marzo 1944 viene arrestato a causa di una delazione estorta che comporta la liquidazione del gruppo dirigente milanese del Partito d’Azione. L’arresto avviene negli uffici della Edison da parte della polizia nazifascista che cercava anche Parri, che riesce fortunosamente a fuggire. Giuseppe Lenzi viene portato all’albergo Regina e da qui al carcere di San Vittore dove, benché ripetutamente torturato, non rivela né il nome dei compagni di lotta, né il rifugio segreto di Parri di cui è a conoscenza. Lacatena degli arresti si ferma a lui. Da San Vittore viene mandato nel campo di concentramento di Fossoli e da quia Mauthausen, classificato con la categoria Schutz. È poi trasferito a Gusen dove muore il 21 novembre 1944.