Otello Salvatore Braccialarghe nasce a Macerata il 27 maggio 1880, figlio di Angela Romitelli e Vito Braccialarghe, operaio lattoniere di salda fede anarchica. Otello Salvatore si forma agli ideali familiari, anche il fratello maggiore Comunardo, infatti, aderisce al movimento anarchico e a Milano costituisce la sezione dell’Alleanza internazionale antimilitarista, organizzando, nel 1904, lo sciopero generale di protesta contro gli eccidi di Buggerru e di Castelluzzo. Già dal 1898 Otello è segnalato al Casellario politico centrale con la qualifica di ‘anarchico’.
Trasferitosi a Milano, Otello lavora come ottonaio e insieme a Giovanni Bonacina e Arturo Ganosa avvia la Bonacina G.&C, una fonderia artistica con sede in Via Fogazzaro, 21.
Sposa Erminia Piacentini (nata nel 1882) dalla quale ha due figli: Arturo, nato nel 1908, e Armando, nato nel 1909. Da settembre del 1943 e fino al suo arresto svolge attività partigiana nella ‘Cellula di Strada’, raccogliendo fondi per sovvenzionare la lotta clandestina e distribuendo l’Avanti nelle fabbriche della Brianza.
Incarcerato a San Vittore nella notte tra il 17 e il 18 agosto 1944 è deportato a Bolzano e da qui, insieme al suo socio della fonderia Giovanni Bonacina, è trasferito al lager di Flossenbürg con il Trasporto 81. Immatricolato con nr. 21458 (Bonacina, che morirà il 9 gennaio 1945, è il n.21457) muore il 2 ottobre 1944.