Nasce a Villa Minozzo (RE) il 15 ottobre 1900. Il padre Telesforo discende dai Petit Bon del Pujsaye francese, in Borgogna. Nella Guerra 15/18 è sottotenente medico nel Corpo Sanitario del Regio Esercito, nominato poi tenente medico in servizio attivo permanente. Ventenne, vive in prima persona la fondazione del P.C.I.: dal Congresso di Livorno è delegato ad organizzare la Federazione Provinciale di Reggio Emilia. I suoi articoli su “Il Lavoratore Comunista” contro il regime di quei momenti gli causano frequenti aggressioni fasciste. Per evitare ciò tra il ‘24 e il ‘28 si trasferisce in altre città (Bologna, Aosta, Torino); nel capoluogo piemontese viene arrestato come “sovversivo” e rimandato a Reggio Emilia.
Tenta anche di espatriare e poi, dall’ottobre 1928 abita a Milano, prima dallo zio Luigi Cattaneo e poi, dall’ottobre 1933, a Niguarda, in via Monterotondo in casa della moglie Maria Magni, sartina brianzola; nascono 3 figli (Valentino, Giampiero e Vittorio) e, grazie al cognato Paolino Magni, nel 1936, trova lavoro nelle Officine Breda di Sesto San Giovanni come fresatore . Da sindacalista diventa membro della 108° Brigata Garibaldi D. Martelosio ed è tra gli organizzatori degli scioperi del marzo 1944. Nella notte tra il 12 e il 13 marzo viene arrestato dalle SS e portato a San Vittore, nel braccio tedesco, registrato con numero di matricola 1864; quindi viene trasferito subito a Bergamo, Caserma Umberto I. Partito il 16 marzo 1944 (convoglio n.34) e giunto a Mauthausen il 20 marzo 1944 (Matr.59055), trasferito a Gusen e poi di nuovo a Mauthausen dove muore il 29 aprile 1944.