Raffaello Giolli nasce ad Alessandria il 4 aprile 1889. Di formazione cattolica, frequenta il ginnasio a Milano e il liceo a Novara. Appassionato sin da ragazzo di storia dell’arte, si iscrive all’Università di Pisa, conseguendopoi la laurea a Bologna. Fervente interventista, non riesce a partire per il fronte nonostante numerosi tentativi. La sua vita è dedicata all’arte ed alla storia dell’arte e sin dal 1908 collabora a numerose riviste ed iniziative relative all’arte. Nel 1920 sposa Rosa Menni, da cui ha tre figli: Paolo, Federico e Ferdinando. Dal 1925 insegna per quindici anni, sempre a Milano, all’Accademia libera di cultura e arte diretta da Vincenzo Cento, iniziativa derivata dal Circolo d’alta cultura.
Nello stesso tempo insegna storia dell’arte nei licei statali milanesi Berchet, Parini, Beccaria, fin quando non ne viene allontanato perché rifiuta il giuramento fascista. Nel luglio del 1940 viene arrestato dall’OVRA e internato con il figlio Paolo a Istonio Marittimo in Abruzzo. Rientrato a Milano, collabora con varie riviste e, con il nome di “Giusto” collabora a numerosi giornali clandestini. Nel settembre 1944 è arrestato, con la moglie e il figlio Federico, dalla legione Muti, torturato e trasferito nei primi giorni di ottobre nel carcere milanese di S. Vittore. Deportato a Mauthausen muore al campo Gusen 2 nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1945