Rebecca ABOLAFFIA VARON
Allegrina VARON
Ida VARON

Rebecca ABOLAFFIA VARON – nata a Gallipoli (Turchia) il 10 luglio 1891 – arrestata il 4 dicembre 1943 – assassinata ad Auschwitz il 6 febbraio 1944
Allegrina VARON – nata a Gallipoli (Turchia) il 9 ottobre 1914 – arrestata a dicembre 1944 – assassinata a Ravensbruck in data ignota
Ida VARON – nata a Gallipoli (Turchia) il 28 agosto 1918 – arrestata il 3 dicembre 1943 – assassinata ad Auschwitz i il 6 febbraio 1944

Rebecca Abolaffia Varon nasce a Gallipoli (Turchia) il 10 luglio 1891. Sposa Moise Varon e la coppia ha almeno quattro figli: Allegrina Varon nata a Gallipoli (Turchia) il 9 ottobre 1914, Ida Varon nata a Gallipoli (Turchia) il 28 agosto 1918, Lucia Varon nata a Milano il 29 settembre 1920 ed Elia Varon nato a Milano il 3 ottobre 1922. La famiglia, che gode della cittadinanza italiana, alla fine della Grande Guerra e probabilmente a seguito del nuovo regime instaurato dal governo dei “Giovani Turchi”, lascia la Turchia e si stabilisce a Milano. Moise Varon è commerciante e gestisce una rivendita al dettaglio di olio d’oliva. Risiedono in Via delle Forze Armate nelle cosiddette “case minime” di Baggio destinate alla fascia più povera della popolazione. Rebecca Abolaffia Varon resta vedova nel 1940, quando già le leggi razziali avevano censito i componenti della famiglia come di razza ebraica. Con l’occupazione nazista dell’Alta Italia e l’insediamento della Repubblica di Salò inizia la caccia agli ebrei che devono essere internati, deportati e sterminati. Ida Varon è arrestata il 3 dicembre 1944; il giorno successivo è arrestata la madre, Rebecca. Entrambe, carcerate a San Vittore, il 30 gennaio 1944 sono deportate dal Binario 21 con il trasporto 24: giunte ad Auschwitz, sono assassinate all’arrivo.

Allegrina Varon riesce a nascondersi per un anno, ma a dicembre 1944 viene anch’essa arrestata: trasferita a Bolzano, il 14 dicembre 1944 con il trasporto 112 è deportata a Ravensbruck e di lei non si saprà più nulla.
Finita la guerra, la Cariplo restituisce ad Elia Varon quanto risulta confiscato a Rebecca Abolaffia Varon in data 27 febbraio 1944:
2 lettini in ferro con reti metalliche parzialmente rotte; 3 materassi con fodere lacere; 1 tavolo e 4 sedie; 1 vecchia credenza logora; 1 stufa in ghisa vecchia; 1 branda pieghevole rotta; 3 fornelli a gas; 1 secchio zincato; 1 brocca; utensili quasi inservibili per lo stato d’uso; 1 baule con: un piccolo tappeto di pelliccia, 3 pezzi di pelliccia, un paletot da uomo e 3 da donna, 3 paia di scarpette usate, 2 tappeti in parte strappati, 10 pezzi di tela, 3 golf da donna, 1 vestaglia, 5 matasse di filato di lana; per un valore totale di 3.170 lire.