Luigi Vercesi nasce a Genova il 21 giugno 1914, figlio di un maresciallo della Guardia di Finanza. Presta servizio militare in marina, imbarcato sul sommergibile “Ettore Fieramosca” con base a Taranto. Qui incontra la futura moglie, Maria Schinaia, che sposa nel 1935 e lo stesso anno nasce la prima figlia, Rosa. Si trasferisce a Milano dopo il congedo, impiegandosi in un’azienda di progettazione e costruzione caldaie. Allo scoppio della guerra è richiamato in marina, ma subito congedato, avendo già tre fratelli sotto le armi. Dopo l’8 settembre 1943 non risponde ai bandi di arruolamento della Repubblica Sociale ed il 23 marzo 1944 è arrestato come renitente alla leva e carcerato a San Vittore, matr. 1766.
Due mesi dopo nasce il secondo figlio Renato Luigi, che il padre potrà vedere solo una volta in occasione di una breve visita in carcere. Deportato nel Campo di Fossoli il 26 giugno 1944, matr. 2421, è fucilato il 12 luglio del 1944 insieme ad altri 66 internati politici nel vicino poligono di tiro di Cibeno. Alla famiglia venne fortunosamente recapitato un biglietto scritto dal luogo dell’eccidio: “Mi hanno assassinato. Avvertite la famiglia. Vercesi Luigi via Paolo Sarpi 10 Milano”.
La sua è la prima salma che sarà riesumata il 18 maggio 1945 e quindi è probabile che sia stato l’ultimo ad essere assassinato.