Giuseppe Malagodi nasce a Cento (FE) il 17 ottobre 1894. Sposa Lucia Morri ed ha due figlie (Sandra nata nel 1921 ed Amelia nata nel 1927). Volontario nella Grande Guerra, è sergente maggiore mitragliere nel 35° Reggimento di Fanteria. Viene ferito ed ottiene una Croce di Guerra. Fermamente repubblicano sin da giovanissimo, si dedica ad attività politica e sindacale nella sua terra d’origine tra Rimini, Cesena e Fabriano. Poco dopo la marcia su Roma si trasferisce con la famiglia a Milano in Via Marcona 34, dove tuttora abita una delle figlie, Amelia. Prosegue la sua attività politica che ora diventa di opposizione al fascismo.
È correttore di bozze sia alla Mondadori che al “Corriere della Sera”, ma anche pubblicista. Nel 1940 è “capo ufficio correzione” all’“Ambrosiano”, quotidianodel pomeriggio con sede in Via Settala, quella che fu la sede dell’“Avanti” e successivamente del “Popolo d’Italia”. In seguito alla caduta del governo Mussolini, aderisce al Partito d’Azione. Viene arrestato il 10 dicembre1943 e condotto a San Vittore, reparto SS tedesche, matricola 868. Il 27 aprile 1944 è deportato a Fossoli, dove è immatricolato con il n. 284. Da qui il 25 luglio è trasferito a Bolzano e deportato a Mauthausen ai primi di agosto, matricola 82407. Trasferito a Gusen il 13 agosto 1944, vi muore il 29 marzo 1945 alle ore 4:30.